
Prendiamo l'autobus per il centro e lo percorriamo tutto. La sera ci rilassiamo in barca sotto una luna quasi piena, che rende poetico e al contempo spettrale l'enorme e arabeggiante Hotel in abbandono.
Il porto costa poco, ma il minimo è per due giorni, così restiamo e ce ne andiamo nella parte alta con casette piccole e antiche e molto "sgarruppate". Qui tra i vicoli ed una piazzetta si ergono l'Odeon romano, la basilica biziantina più grande dei balcani e il castello medioevale.

Ed ora partiamo per la rotta di Pizia per progettare e oracolare sulle nuove rotte di Sogno Blu.
L'intera tratta la percorriamo senza l'aiuto del GPS, che non è aggiornato con il golfo di Corinto, con carte nautiche squadretta e compasso: carteggio manuale!

Per avvicinarci passiamo sotto un monumentale ponte sospeso: assomiglia a quello Newyorkese, ma a quanto leggiamo è più grande ed imponente. Il ponte segna il passaggio dal Golfo di Patrasso a quello di Corinto.


Da lassù si vede il golfo, il ponte e, piccolissima, la nostra Blue Bone, ancorata alla ruota fuori dal porto.
A Trizonia incontriamo i nostri amici Patrizio e Flavia. Quest'inverno nel bel mezzo dell'esaurimento lavorativo, progettammo fino a notte questo itinerario insieme.
La meta di Patrizio e Alfredo era Trizonia, porto ridossatissimo in cui è possibile svernare con le barche senza pagare l'ormeggio; mentre quella mia e di Flavia era il complesso archeologico di Delfi.
Scopriamo che il luogo fu conquistato da Apollo uccidendo un serpente sacro, simbolo della Dea e quello stesso serpente anzicché pensare alla vendetta, divenne la Pizia (da pitone): la sacerdotessa dell'Apollo delfino, il più potente oracolo del mondo antico.
Il complesso è enorme e ciò nonostante è una lontana eco della meraviglia che doveva essere.
Colonne alte, pietre intarziate, un grande teatro, lo stadio e poi i tempi minori che custodivano i tesore offerti all'oracolo. Si sentiva un'energia di livello molto basso, come se prevalesse l'energia patriarcale e quindi l'atto dell'uccisione del serpente prima e delle vittime sacrificali poi.

Abbiamo chiesto anche noi l'oracolo ai tarocchi di madrepace, aprendoli su una pietra di duemila anni fa: il senso profondo del viaggio è la cura, la serenità e la pace, anche un luogo di distacco per osservare la vita da lontano, tutti e quattro faremo l'oceano.
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