Un giorno come un altro ti fai la doccia, e ti accorgi di lui: un piccolo neo, che però non avevi mai notato.
Che sfortuna - pensi - proprio una settimana dopo la visita dermatologica!
Avevi chiesto al dottore della ASL di farti la mappatura dei nei, ma lui è superficiale e distratto, tu cerchi di mostrarglieli tutti, ma lui fa il simpaticone e ti liquida in cinque minuti. E così questo non lo vede.
Ti insospettisce perché è scuro, irregolare ma soprattutto ha la forma di un granchio.
Ma tanto sei su una barca a vela nell’Oceano ormai e non puoi fare niente se non tenerlo d’occhio.
Poi torni in Italia, ormai ti sei affezionata a lui, non sembra cresciuto, ma quella forma da granchietto continua a non piacerti.
E così prendi appuntamento, questa volta a pagamento. Che poi anche l'altra hai pagato il ticket (giusto due euro di meno!).
La visita è accurata, ti senti in buone mani. Anche il dermatologo ha dei dubbi, e così ti devi separare dal tuo nuovo amichetto nero.
L’intervento è sereno. Chiacchieri tutto il tempo con lui dei tuoi progetti di vita: delle Canarie, della goletta oceanica, dei viaggi fatti e di quelli in programma, tanto non sarà nulla e continuerai a solcare i mari.
Poi, due giorni prima della partenza, arriva l'istologico: c’avevi visto giusto, non era un neo!
Ringrazi innanzitutto il tuo intuito, il secondo dottore che ha ascoltato i suoi dubbi, tutte le dakini del cielo per essertene accorta in tempo. Vorresti imprecare contro il primo medico, ma hai bisogno di tutto il tuo karma positivo per la seconda operazione d’allargamento e ti trattieni.
La persona che ti accoglie in reparto è odiosa, ti dice, con fare accusatorio, che non hai le carte in regola, non ti manda via, ma nemmeno ti assicura che ti opera. In compenso ti fa credere di essere lui il chirurgo e ti lascia aspettare con questo dubbio addosso tutta la mattina.
Entri nella sala operatoria e c’è solo lui.
Cerchi di bloccare le lacrime, che invece spingono come delle infami traditrici.
E cosa ottieni? Che lui ti consola accarezzandoti, ovviamente dove la pelle è nuda.
Stai per scappare, con scenata, ma per fortuna entrano i veri chirurghi, come vedere due angeli nella tempesta.
Finisce anche questa.
I tuoi genitori ti vengono a prendere, perché non riesci a camminare, e la loro gentilezza e premura insieme a quella delle amiche e degli amici, sono un balsamo.
Ma loro la sera se vanno, l'anestesia pure. I 40 gradi no.
Resti tu e il dolore, su un divano bollente.
E qui succede che anziché disperare, provi un'immensa empatia per le persone che conosci e che sai che stanno soffrendo, poi per quelli che hai visto in ospedale e che non conosci ma pure stanno soffrendo, infine per tutti, anche per chi non esiste più e per chi non è mai esistito.
Forse nemmeno tu esiti!
A questo punto, tutto si fa sottile e rarefatto, anche il dolore si svuota, diventa leggero e ovattato, come il resto e volano come nubi pensieri strani.
Pensi che i muri sul mare non si potranno mai costruire, perché l'acqua è fonda.
Che il flusso dell'onda non si potrà mai fermare.
Che urlano Salvini e la Capitana dall'altra sponda, ma il vento è forte e l'ultimo insulto nemmeno rimbomba.
Molti sventolano bandiere nere, altri rosse, ma da qui sembra solo una danza tra donne secche e uomini con la pansa.
Il ritmo incalza e un fumogeno rosso si alza sul mare, tutti accorrono:
- è un nuovo sbarco?
- ma no sarà qualche santo in festa!
- forse sono le donne che hanno vinto il mondiale?
- sarà un falò, una cosa normale!
Restiamo, andiamo, scappiamo, urliamo, balliamo.
Fermati, respira, ascolta:
E' UN MAY DAY
e siamo tutti su questa barca tonda
che, o stiamo attenti, oppure affonda!
Che bello Valentina ... è come una canzone ... è "La ballata di Valentina" ❤🌻⛵
RispondiEliminaQuando vado con la rima significa che il flusso ha preso il sopravvento! Forte come definizione. Sei annamaria?
EliminaValentina sei forte!!! Un abbraccione grande grande
RispondiEliminaBellissimo!! Un grande abbraccio cara 🤗😘💕
RispondiEliminaLuigi? Dal cara. Anche se i cuoricini sono da donna. Dani?
EliminaEsisti e resisti :)
RispondiEliminaAnNina
EliminaI viaggi interni sono sempre i più coinvolgenti e difficili. Un abbraccio forte
RispondiEliminaTi ho seguita in questa avventura e devo dire che l'hai affrontata benissimo ,sei una donna straordinaria e molto forte ,e hai fatto le scelte giuste per alleggerire le tue tensioni , anche se ti ho contraddetta affinché non ti stancassi troppo.Episodio della tua vita concluso brillantemente.Tvb.Ora grande divertimento con la tua dolce metà.Ada
RispondiEliminaGrazie vi voglio bene! E presto ricomincio con i racconti di veleggiate. Promesso!
RispondiEliminaValentina, Valentina mia carissima resterò al tuo fianco per sempre, ovunque tu andrai. 😘😘😘🌏
RispondiEliminaBarbara? Ciao!
EliminaValentina, Valentina mia carissima resterò al tuo fianco per sempre, ovunque tu andrai. 😘😘😘🌏
RispondiElimina<3
RispondiEliminaLe tue emozioni, i tuoi pensieri, le tue riflessioni. ..... sono le mie di tanti anni fa. Mi hai fatto rivivere struggenti momenti per fortuna ormai lontani nel tempo. Sei una donna forte e lo dimostri ogni giorno. TVB
RispondiEliminaPerò servono eh! Si mette a fuoco, si resetta si va sll’osso, si relativizza! Raccontismocelo tutti di più
EliminaBello leggerti, rendi letterarie le tue esperienze, belle o brutte che siano ed è bello che tu me ne faccia parte....ma Vale , posso chiederti il nome del secondo medico perché ho appena fatto un controllo 😊 ed è andata perfettamente come tu hai descritto il primo ? Angela
RispondiEliminaIl primo: quello della visita privata accurata Emiliano Sordi, il secondo: quello della visita asl 5 minuti e avanti il prossimo, Maietta. Il problema non è il nome di un medico, ma di un sistema veramente sbagliato, cui dovremmo con forza opporci. Perchè per i medici deve essere uguale una visita a prescindere dalla modalità di accesso!
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