mercoledì 3 settembre 2014

5 - 12 Agosto: Sivota Paxos Corfù e la valle degli Hobbit.


5/8 A partire dalle 4:30 arrivano Stefano, con una micro valigia e la tendinite, Sara con le alghe e tutto per il sushi, Federico ed Elena, molto dolci ed eterei.
Dopo la cambusa ci fermiamo nella doppia baia di Sivota. Oggi è tutta nostra e sembra di stare dentro laguna blu. Fa molto caldo e stiamo sempre a mollo.
Annì e Tonio bissano con i ricci e oggi le linguine ricci e avocado sono da leccarsi i baffi!
Ci raggiunge Freddy e scattano vari feeling che si annacquano negli spritz.
6/8 Dopo aver recuperato il sonno perso ci svegliamo mattutini e ci godiamo la spiaggia di Piscina ancora isolata e splendida a quest’ora, in attesa che monti il maestrale per arrivare a Paxos.
Il vento è prima un NW debolissimo, montiamo il gennaker e facciamo solo 2 nodi; mentre stiamo ancora pranzando ci avvisano via VHF che rinforza.
Facciamo appena in tempo a chiudere la grande vela, mettere su randa e genoa che arrivano le prime raffiche e poi voliamo di bolina a 8 N fino alla prima rada dell’isola. Qui scatta la cooperazione per aperitivo speciale e cena.
La Blue Bone offre ai suoi ospiti una montagna di sushi. Il  veneziano di bordo prepara a regola d’arte gli spritz, mentre la Freddie pensa alla cena. Iniziamo a fare i primi brindisi mentre la baia è totalmente rosa di tramonto.
Andiamo avanti fino a notte a raccontare del nostro bimbo sbrizolone, che cercava il millantato pancake smontando tutta la barca, un bimbo speciale che non toccava nemmeno un cellulare o una playstation  … si mangiava anche quelli? Tenerissimo Pietro, ci è rimasto nel cuore, come pure la sua mamma!
Giulia che fa le imitazioni di tutti è spettacolare se fosse…. sarebbe una pentola a pressione, un girasole, un leone e un vestito alla Jessica Rabbit.
7/8 Dopo il bagno e le consuete abitudini...liberiamo Tonio a Porto Gaio, che la mattina è un paese tranquillo e colorato, con le sue casette antiche stile veneziano.
Arriviamo ad Antipaxos lato ovest e facciamo un ormeggio difficilissimo in una baia minuscola: due ancore, tre cime a terra, il tutto a pacchetto con la Freddie. Federico si fa  un mazzo così per portare e legare le cime, a Stefano peggiora la tendinite per via della seconda ancora. Ma quando arriva il momento della cena i due capitani decidono di cambiare baia! Io sono incredula dopo tutta quella fatica! Ma il capitano è il capitano, sa lui cosa è sicuro ed eseguiamo.
Inauguriamo il barbecue da barca (detto da Tonio barchecue) e Alfredo arrostisce ininterrottamente spiedini e costolette d’agnello, mentre dalla Freddie arrivano le salcicce piccanti. Il macellaio ci ha regalato anche la testa dell’agnello per quanta carne abbiamo comprato.
E’ notte ormai quando la Freddie salpa per l’Italia ed io, piccolo Hobbit, devo andare alle cokeria a prua a issare l’ancora. Tutti si sgolano per sapere a quanti metri siamo ma come gli operai resi autistici per il ripetitivo lavoro da catena di montaggio, non sento e non rispondo.
Annì e Tonio anche oggi pescano una "caterva" di ricci, tra cui uno primordiale che sembra il cuore di Gesù … siamo senza ritegno, davanti all’abbondanza non riusciamo a non dare soddisfazione!
Adesso mentre scrivo c’è la siesta nella quarta baia di Paxos. Il professore legge, Stefan, Annì e Sara puliscono i ricci, scambiandosi chiacchiere leggere e la musica è solo il canto delle cicale e lo sciabordio dell’acqua.
 
Dopo una sera passata a Longos, davanti al bar dei concerti di Spiros, ci prendiamo una baietta verde tutta per noi: il bagno fresco e le chiacchiere sulla spiaggia di sassi sono lunghi e sereni.
Tonio e Stefan ci preparano un aperipranzo superlativo e al suono delle cicale scatta un altro pomeriggio di relax, barbe, letture e penniche.
C’è però chi ha una lamentela da fare è Anna Rita che viene sempre “cazziata” dal capitano quando sta al timone dicendo “E mò?… e il vento? … e la barca?!” e Tonio le intima di andare giù a lavare i piatti che è meglio!
Mentre il prediletto del Capitano sia alle vele che al timone è Stefan, che si fa con lui anche un ballo sensuale a Mongonisi, mentre Giulia col suo vestito fucsia balla la lap dance nella rotonda sul mare.
Inizia il lento ritorno e facciamo tappa a Petriti, per un’altra cena di pesce da Stamitis, che non delude mai.
Purtroppo però il capitano quasi si azzoppa cadendo dalla sedia e noi tutti siamo costretti a subire i canti dell’equipaggio di Mariella che arrivano già ubriachi e continuano fino alle 2 con le canzoni di Ambra Angiolini.
Stefano li analizza sociologicamente e noi ci sentiamo quella minoranza che sempre tale rimarrà.

Andando verso Corfù, il mare è bianco e fa un caldo atroce. Decidiamo di spegnere il motore e lasciarci andare alla deriva. Ci tuffiamo nel blu profondo prima e dopo il pranzo, prima e dopo il caffè, ma non basta: arrivati al Mandraki club, nel cuore della fortezza veneziana, siamo ancora bagnati di sudore e nemmeno la doccia fedda del marina è sufficiente. Si ricomincerà a respirare al sesto piano dell’hotel Cavalieri dove brindiamo all’ultima sera e alla luna piena che rischiara il panorama e il porto da dove in questo momento stanno partendo Stefan e Tonio, diretti in Sud Africa.

Valentina

1 commento:

  1. Grazie per una bellissima esperienza come sempre!! Ogni anno amiamo la barca sempre di più! Baci al capitano Alfredo e capitana Vale ;)

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