Ma il vento si nutre di aria e ingrossa il mare e, allora, quell'ultima ora che manca per Othonoi sembra interminabile per chi si confronta per la prima volta con le onde nello stomaco.
Così è andata questa volta.
Per fortuna poi l'isola ti sa coccolare coi suoi profumi, le spiagge azzurrissime e il pesce fresco grigliato da Susanna.

Appena il vento molla ci rinfreschiamo nel mare di Cassiopi; ci dovevano essere Mauro o Fabrizio a raccogliere tutte le patelle acchiappate agli scogli!
Ci vediamo un pezzo di partita del Brasile insieme a tre generazioni di greci, in un baretto fumoso dove i turisti non entrano nemmeno per comprare le sigarette.
Corfù la troviamo vestita di bianco, come le sue spose e tutti gli invitati.
Ma qualcosa è cambiato anche qui: il ristorante in riva al mare ha chiuso, abbiamo imparato ad orientarci nel centro storico non battuto dai turisti, non abbiamo chiamato Stefanie ma l'abbiamo comunque incontrata per caso :-)

Altro incontro è stato con Merlino di Steven Renata e il piccolo Federico e i lunghi caffè con loro.
Adesso mentre scrivo vedo vegetazione intricata e acqua cristallina nella rada davanti al porto romano sommerso.

L'amaca arancione ciondola alle mie spalle in attesa che qualcuno degli ospiti voglia sperimentare la sua accoglienza.
nel frattempo Alfredo pesca qualche riccio per l'aperitivo.
Anche a Merlera troviamo qualcosa di nuovo: ad 800 metri dal porto c'è un baretto sulla scogliera di ponente da cui vediamo un tramonto mozzafiato.
Per arrivarci lungo la strada di cemento bianco Sabrina e Asif trovano, sotto un cespuglio di rovi, uova di gallina selvatica che ci raccogliamo per una colazione all'inglese.
Il pane ancora caldo sbarca con il piccolo traghetto che ormeggia accanto a Blue Bone.

C'è la luna crescente nel cielo che illumina le nostre cene.
L'ultima è con l'equipaggio di Merlino a Matraki con zuppa di pesce e scorfani cotti al sugo.
Valentina
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