
Mancano tre minuti alla bandiera di intelligenza, noi siamo prossimi alla linea di partenza e laschiamo le vele per rallentare. A meno un minuto iniziamo a cazzare la randa e poi il genoa. Si parte con la barca a vele bianche ma appena superato il motoscafo del
Comitato di regata, iniziamo la manovra per issare il gennaker.
La terza vela si gonfia e ci affascina e procediamo a cinque nodi.
Blue Bone è la più pesante tra le barche in regata e non essedoci il rating per compensare le diverse stazze, proviamo la strategia di stringere verso la costa e puntare direttamente Leuca, mentre le altre veleggiano a largo per poi bordeggiare.

La costa ci sfila davanti in tutta la sua bellezza: l'azzurrissima baia delle Orte, Punta Palascia con il faro che guarda dal punto più ad Est d'Italia, Torre Sant'Emiliano circondata dalla macchia salentina, Santa Cesarea con le sue grotte e il paesino arroccato di Castro. Dopo Tricase la costa diventa più alta e ci guarda con i suoi massi bianchi come giganti preistorici e le casette di pietra mimetizzate.
Purtroppo però arriva lo scirocco, inaspettato ed imprevisto e ci troviamo a bolinare con il gennaker pericolosamente

La nostra strategia non è più vincente e allora decidiamo di puntare la grotta vicino al Ciolo e farci il bagno lì.

Noi brindiamo e ci divertiamo con gli altri equipaggi e con le amiche Ada e Rosanna che sono venute da Lecce fino a tardi.

Il ritorno in porto è col tramonto e il mare dorato....l'orizzonte è dolce e noi un pò tristi salutiamo Blue Bone che va a dormire alla fonda con Alfredo.
Valentina
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