domenica 24 marzo 2019

All'Improvviso le Canarie


All'improvviso davanti a me si staglia sull'orizzonte l'enorme capezzolo bianco di una montagna di 4.000 metri, la intravedo dalle fronde di un grande bosco e la inseguo perdendomi in una riserva di biosfera.
Poi il sentiero s'interrompe, gli uccelli smettono di cantare, scende un silenzio assoluto, assordante, sotto di me c'è uno strambiombo, avanti l'infinito ..... Mi dico:

"Questo è l'Oceano, questo è l'Ignoto ed io mi butto!"

E' solo un sogno ma la sensazione che mi lascia al risveglio l'essermi buttata nel vuoto è stupefacente: di pace ma senza ancoraggi, senza nessun riferimento di tempo e di spazio.

E resto ancora più sbalordita quando scopro che Artenara esiste veramente: è un luogo arroccato tra i crateri di Gran Canaria, nel mezzo di una foresta che si affaccia ad Ovest sul Pico della Teide. Questo è il vulcano di Tenerife, l'ho visto da qui e ci sono salita fin quasi in cima.
Sembra di camminare su un altro pianeta e da lì si vede l'intera galassia delle isole Canarie.

Lontana, persa nell'Atlantico, alla deriva verso i Caraibi c'è La Palma con la sua foresta pluviale, la seguono El Hierro e La Gomera verdissime e selvagge.

Tenerife è la suprema, nel punto centrale, costellata di centri di meditazione e di yoga, che si puntellano lì dove l'energia degli elementi si concentra maggiormente, prima di essere dissolta nell'etere.
Il Vulcano è ancora vivo, la Terra è fertile, l'Acqua è pacifica a Sud-Est ed è irata a Nord-Ovest, il Vento è costante, apparentemente ha un solo nome: Aliseo, una sorta di motore per traghettarti dall'altra parte del mondo, ma vivendo qui accanto a lui impari a conoscerne e sfruttarne le moltplici sfumature e direzioni.



Davanti al Pico a Est si staglia il Roque Nublo, sembra un meteorite caduto milioni di anni fa, potente come un Vajra, punta sulla piana frastagliata da grotte terrestri, in cui si sentono ancora  le voci delle genti
"primitive", immense culture pacifiche ed evolute, matrilenari che vivevano qui in armonia con la Natura prima dei dominatori spagnoli.

Puerto de Las Nieves, spolverato di case bianche come un paesino delle cicladi, quasi lo tocchi per quanto è vicino. Da lì parte una strada a strapiombo sul mare, incastonata sulle rocce negre, davanti ai più bei tramonti di Gran Canaria.
In una delle baie lì sotto ho fatto il primo bagno nell'Atlantico. Non è
freddo come mi avevano detto.
Le onde a vederle fanno paura, ma poi impari ad entrare sfruttando la lunga pausa tra l'una e l'altra e una volta che sei dentro non le senti più, ti rilassi e puoi nuotare come se fossi in mediterraneo.

L'Oceano è vivo e poderoso anche quando scegli una baia senza onde, con acqua trasparente e cristallina, come qualla di Agaete: dopo una bellissima nuotata, mi  fermo su uno scoglio comodo come una poltrona, vicino alla riva, con le gambe nell'acqua e il sole dorato delle ultime ore che scalda ma non acceca, leggo un libro e poi d'un tratto  avverto come un respiro fondo, come un suono che viene da dentro. Non ci sono onde ma avverto un forte movimento dell'acqua. E' un attimo e la Marea già inizia ad isolarmi dalla spiaggia. Però l'ho sentita e riconosciuta subito, come se fossi vissuta qui da anni. Non mi ha sorpreso! Mi ha avvisato in tempo per ritornare sulla riva e portare più in là vestiti e cellulare, prima che l'acqua li raggiungesse.

E quanta vita c'è nell'oceano: patelle, ricci, e pesci di ogni tipo. Veleggiando sia a Gran Canaria che nel tratto tra quest'sola e Tenerife ci hanno sempre accompagnato i delfini, abbiamo visto tonni saltare e altri pesci ancora a noi sconosciuti. Ci hanno detto che si vedono spesso anche le balene, ma non è capitato, per ora.

A Est di Gran Canaria lo sguardo si perde verso mamma Africa, il Marocco subsariano.
Non riesci a vederlo ma la sua sabbia è portata qui dal vento inesorabilmente. La chiamano Calima.
Lungo le coste del Sud di Gran Canaria e per tutta Fuerteventura il deserto forma immense dune di sabbia dorata, che si dissolvono in un mare celeste, chiaro e calmo.
Le passeggiate sono di chilometri e le nuotate lungo la costa possono essere infinite.

Lanzarote è la più vicina al continente e si raggiunge con un volo diretto anche dalla Puglia le sue baie sono a volte scure e vulcaniche a volte dorate e sabbiose. E'  ricca di ridossi.
Ma di quest'isola ancora ne abbiamo solo sentito parlare così come delle più lontane, intraviste dalla punta del Vulcano e sognate dal  pontile di Las Palmas, durante i lavori invernali per personalizzare la nuova barca.

E' una goletta (più corretto dire schooner ) di alluminio con due alberi,  interamente inTek e Mogano gli interni, selvaggia e forte fuori,  aristocratica e comoda dentro.
E' stato amore a prima vista!
Ha due anime: quella forte, rude e coraggiosa, anche un pò figlia di puttana che con il nome di Saravà ha solcato molti mari, mercanteggiando  opere d'arte e diamanti, e quella sottile e immaginifica che con il nome di Ocabianca si è preparata per anni a diventare la casa dei sogni di una coppia innamorata che avrebbe dovuto compiere il giro del mondo.

Con noi cambia ancora una volta nome, cambia bandiera e inizia con questa prima pagina le sue avventure.

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