martedì 15 luglio 2014

Sotto la luna crescente.

Il canale la mattina presto sa essere piatto e rispecchiare il cielo, poi arriva il vento del Nord e con le vele a traverso e il mare ancora calmo ti fa vivere una veleggiata straordinaria.
Ma il vento si nutre di aria e ingrossa il mare e, allora, quell'ultima ora che manca per Othonoi sembra interminabile per chi si confronta per la prima volta con le onde nello stomaco.
Così è andata questa volta.
Per fortuna poi l'isola ti sa coccolare coi suoi profumi, le spiagge azzurrissime e il pesce fresco grigliato da Susanna.
La veleggiata fino a Cassiopi è grandiosa con raffiche di 30 nodi a gran lasco, però c'è da aspettare l'ingresso nel Canale di Corfù per ritornare a rilassarsi.
Appena il vento molla ci rinfreschiamo nel mare di Cassiopi; ci dovevano essere Mauro o Fabrizio a raccogliere tutte le patelle acchiappate agli scogli!
Ci vediamo un pezzo di partita del Brasile insieme a tre generazioni di greci, in un baretto fumoso dove i turisti non entrano nemmeno per comprare le sigarette.
Corfù la troviamo vestita di bianco, come le sue spose e tutti gli invitati.
Ma qualcosa è cambiato anche qui: il ristorante in riva al mare ha chiuso, abbiamo imparato ad orientarci nel centro storico non battuto dai turisti, non abbiamo chiamato Stefanie ma l'abbiamo comunque incontrata per caso :-)
Questo viaggio ci ha regalato nuovi amici: l'equipaggio di Victory, battente bandiera veneziana, tra cui Ennio che ci ha prestato le carte nautiche dell'Egeo e Achille che ci ha raccontato perchè è meglio non svegliare il can che dorme!(unico uomo morsicato da Rocky il mitico cane del porto di Otranto) Noi abbiamo dato loro le indicazioni per arrivare alla locanda della nonnina di Patrasso che offre da mangiare a casa sua cibo casereccio eccezionale.
Altro incontro è stato con Merlino di Steven Renata e il piccolo Federico e i lunghi caffè con loro.
Adesso mentre scrivo vedo vegetazione intricata e acqua cristallina nella rada davanti al porto romano sommerso.
Qui i turisti non entrano, come fosse il baretto nero fumoso e la verde bellezza è disturbata solo da qualche vespa in esplorazione su Blue Bone.
L'amaca arancione ciondola alle mie spalle in attesa che qualcuno degli ospiti voglia sperimentare la sua accoglienza.
nel frattempo Alfredo pesca qualche riccio per l'aperitivo.
Anche a Merlera troviamo qualcosa di nuovo: ad 800 metri dal porto c'è un baretto sulla scogliera di ponente da cui  vediamo un tramonto mozzafiato.
Per arrivarci lungo la strada di cemento bianco Sabrina e Asif  trovano, sotto un cespuglio di rovi, uova di gallina selvatica che ci raccogliamo per una colazione all'inglese.
Il pane ancora caldo sbarca con il piccolo traghetto che ormeggia accanto a Blue Bone.
Incontriamo vecchi amici musicisti, che viaggiano sulla Dance, che dopo cena suonano in una jam session tra pizziche e twist. Sabrina balla come fosse pizzicata.
C'è la luna crescente nel cielo che illumina le nostre cene.
L'ultima è con l'equipaggio di Merlino a Matraki con zuppa di pesce e scorfani cotti al sugo.

Valentina

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