martedì 17 giugno 2014

Blue Bone 11-15 giugno 2014, Leuca-Othoni-Mathraki-Corfù-Merlera-Othoni-Otranto.




Qualcosa di nuovo.
A Othoni nulla è cambiato. Porticciolo con barche. Unica strada andata e ritorno. Vecchia centrale elettrica. Piccolo cimitero. Gatti. Uomini al bar. Sensazione di un tempo immobile, uguale a se stesso.


All’ormeggio, però, qualcosa è cambiato. Capisco quanto è pesante la cima dell’imbarcazione su cui mi trovo, quanto è difficile farla arrivare a chi l’aspetta sul molo e quanto possono essere faticosi pochi metri di separazione.
Imparo che se vuoi aiutare qualcuno ad ormeggiare non devi mai consigliare come e dove andare, ma solo mostrare che ci sei, che lo supporterai in una decisione che resterà soltanto sua. Perché sua è l’imbarcazione e sua la responsabilità della scelta.
E all’arrivo qualcosa è diverso.
Ci hanno offerto del tonno appena pescato, da mangiare crudo.
Ci sono delle donne. Ho visto dei bambini. Ho perso qualcosa e qualcuno l’ha ritrovata. Soprattutto, sul muretto ci sono dei sassi disposti in fila, con cura, uno dopo l’altro. Levigati, lisci, quasi ovali. Alcuni del colore naturale, così bello da non doversi coprire. Altri dipinti con acquerelli, colori pastello, disegni semplici.
Da Othoni a Corfù e ritorno il tempo è lungo una vita intera. Leggera così, forse non è mai stata. Il taccuino si deve riempire, la memoria è breve e non posso dimenticare. Che se un delfino ha voglia di giocare, non c’è niente che tu possa fare, è capace di aspettarti finché non ti viene voglia di giocare.
Che nessun vento è favorevole per il marinaio che non sa dove vuole andare. Che giocare da soli conviene anche quando va male. Che non si deve mai fare un viaggio a vuoto, andata o ritorno che sia. Che “donato” non è il nome del cavallo a cui non si deve guardare in bocca. Che se c’è “tanta merda” prima dello spettacolo, allora molte carrozze son fuori dal teatro. Che giocare da soli conviene, ma solo se sai giocare. Che esiste un protocollo per ogni cosa: non è che una traccia non vincolante, ma indispensabile per passare dal pensare al fare. Che la bandiera tedesca è a righe orizzontali con quella nera in alto. Che a 47 anni è possibile vedere “The Boss” in persona su un gennaker spiegato. Che a 11 anni si può essere non solo intelligenti, pazienti e coraggiosi, ma anche felici e contagiosi.
A Othoni molte cose sono cambiate. Ci sono punti fermi che non sono certezze ma sassi colorati, dettagli che prima non c’erano, qualcosa di nuovo.
(Rita)

Le veleggiate perfette 

Se ci si deve immaginare la veleggiata perfetta si pensa ad un vento costante moderato che investe la barca al giardinetto e permette un'andatura veloce di gran lasco, con il mare calmo.

Questo è stato il nostro canale: vento NNW, con proa bussola 84° andatura gran lasco! Voliamo e in 8 ore scarse siamo a Calipso, che ci stordisce con il suo azzurro intenso. I gabbiani planano sull'acqua e con i riflessi sembrano azzurri anche loro.

E' troppo bello per non fare il bagno, anche se l'acqua è davvero gelida. Othonoi ci accoglie così e con una scena da Giurassik park: si sentono i gabbiani urlare e li vediamo inseguire un falco che ha appena rapito un loro cucciolo.

Al porto dopo di noi arrivano altre barche e ci dividiamo ad aiutarle nell'ormeggio, una di loro è la Mati, la prima barca di Sogno Blu....quanti ricordi e quante emozioni.

Gaetano della Mti ci offre tonno appena pescato e senza badare al rischio anisachis ce lo mangiamo crudo...che delizia!

Da Othonoi a Matraki e poi Cassiopi, Corfù e Merlera è sempre un andirivieni di Gennacher...soavi veleggiate e inseguimenti coi delfini. Annadele e Alfredo ne avvistano uno di sei metri completamente giallo: un esemplare più che raro!

Anche i bagni nelle acque prima azzurre e poi verdi si susseguono e l'acqua ogni giorno è sempre più calda fino a quando non ci consente anche il bagno del tramonto.

Grazie ad Annadele ritorniamo tutti un pò bambini e ci arrampichiamo sulle dune giganti di Merlera per saltare giù sentendoci dei giganti dai passi assai lunghi!

C'è chi ha ricominciato a fumare, chi ha trasgredito, chi ha interrotto la dieta, chi si è ingarbugliato alle cime durante il bagno alla traina, chi ha fatto la sua notte brava, ma tutti abbiamo staccato la spina e abbiamo ricevuto un beneficio pari a un mese di vacanza. La Grecia ci ha regalato anche il 2 a 1 contro l'Inghilterra e piatti nuovi mai prima d'ora assaggiati: caldamente consigliato il sofrito di Corfù e le alici fritte. Che dire grazie di cuore a Blue Bone, alle isole greche, al vento e al mare che ci hanno cullato.

 (Valentina)

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