sabato 11 gennaio 2014

Sulla rotta di Penelope e l'avventura ad Itaka

 Lo sguardo si nutre del folto verde che si specchia sull'acqua.

Nel mezzo la libertà nuda in spiagge di gente come di millenni fa.

Colorate casette di legno e latta, con lussureggianti piante sulle strade: è Lefkas, dalle processioni sacre, con canti antichi e profane di chiacchere e acquisti.

Immancabile la pausa nel negozio della maga delle spezie.

Il placton iridescente fa da scia al tender e
da cornice alla rada nella notte di San Lorenzo.

Qui l'anima si sgranchisce grazie alla volta stellata e alle stelle cadenti, come fiorellini fumanti.

Come in
ogni favola che si rispetti è arrivato il momento dell'avventura: l'ancora che speda e poi si incastra a 30 metri nei fondali della selvaggia e rafficata Itaka. Nulla sembrava remare a favore, nè i tarocchi nè l'uomo greco che ha cercato di trascinarci con il suo gommone, nè tanto meno le istruzioni dello skipper strabico .... solo l'ostinazione di Alfredo agevolata dalla tranquillità serafica dell'equipaggio.

Il nostro capitano ha salvato giornata ed ancora, portandoci ad ormeggiare in una dolce rada riparata dal vento ormai sopito.

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